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Gian Stefano Spoto

Gian Stefano Spoto

Presentazione

Gian Stefano Spoto, bolognese, iniziò la carriera giornalistica alla fine degli anni 70 collaborando con Il Resto del Carlino, Cosmopolitan, Corriere Medico, Secolo XIX e diverse altre testate.

Nel 1988 entra in Rai,  dove due anni dopo è inviato speciale, poi  capo della redazione Emilia-Romagna.

Nel  1996 si trasferisce a Roma dove sarà  capo della cronaca Tg2, poi vice-direttore di Raidue e di Rai Internazionale.

Allo scoppio della guerra di Gaza, nel 2014, è corrispondente Rai dal Medio Oriente, e da questa esperienza trae due libri, Mediorientati (Ianieri) e Deserto Bianco (Graphofeel).

Su Raiuno di cui è stato dirigente,  ha condotto Linea Verde Orizzonti. Su Raidue ha gestito  circa 150 programmi, creandone e conducendone alcuni, fra cui  Futura city, tre serie di puntate sulla tecnologia dell’avvenire, ma a misura d’uomo.

Da questo programma sono nati Un futuro che viene da lontano (Franco Angeli) scritto con il sociologo Giorgio Pacifici e un romanzo,  Most (Armando Curcio).

Centocinquanta Indie (Curcio) è un libro fotografico  con immagini dell’autore, che racconta la vita nel sub-continente e celebra e un secolo e mezzo  dalla nascita di Emilio Salgari.

Attualmente collabora con diverse testate e dirige UGHJ , rivista online in quindici lingue sul diritto alla salute con collaborazioni da tutto il mondo.

Lo scorso settembre è uscito Dive, le donne e gli uomini di Marlene Dietrich (Graphofeel): la diva parla in prima persona e racconta un 900 inimmaginabile.

Appassionato di mare, decente velista, vive a Caparica, in Portogallo, uno dei paradisi dei surfisti e trascorre le vacanze nella sua adorata Grecia.