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Mimmo Calopresti

Mimmo Calopresti

Presentazione

Sceneggiatore e regista

A Torino, un gruppo di filmmaker capitanato da Mimmo Calopresti produce cinema indipendente e intriso di politica. Una sorta di ritorno al neorealismo, ma in chiave contemporanea: si gira davanti alla Fabbrica, si chiacchiera con gli operai, si documenta la realtà.

Il 1985 è l’anno di “A proposito di sbavature”, il video che segna l’esordio alla regia di Mimmo Calopresti e che gli vale il primo premio al Festival Cinema Giovani di Torino.

La sua battaglia ruota attorno all’idea di cinema del reale. Mimmo vuole raccontare il mondo degli operai fuori e dentro ai cancelli; vuole indagare le relazioni tra le persone.

Comincia così la sua collaborazione con l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico per il quale realizza diversi documentari e cortometraggi: “Fratelli minori” (1987), “Ripresi” (1987), “Alla Fiat era così” (1990).

Negli anni Novanta arriva la Rai, per la quale firma “Paolo ha un lavoro” (1991) e “Paco e Francesca” (1992). Senza mai abbandonare l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio (“1943- La scelta”; “1945-45 Pace e libertà”; “Remzjia”).

La seconda volta” (1995) è il suo primo lungometraggio da regista, prodotto e interpretato da Nanni Moretti. Un film coraggioso e per nulla retorico, come la stampa lo definisce, che affronta il tema del terrorismo. La sceneggiatura si aggiudica il Premio Solinas, mentre la pellicola viene presentata in concorso al Festival di Cannes.

La parola amore esiste” (1998), il suo secondo lungometraggio, si aggiudica il Nastro d’Argento come miglior soggetto originale.

Il ritorno alle origini avviene con il documentario “Tutto era Fiat” (1999).

Nel 2000, Mimmo realizza “Preferisco il rumore del mare”, lungometraggio con Silvio Orlando.  Con “La felicità non costa niente” (2003) Mimmo si fa in tre, dividendosi tra regia, sceneggiatura e recitazione.

Nel frattempo diviene direttore dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio.

Nel 2006 realizza “Volevo solo vivere”, il documentario prodotto da Steven Spielberg per la Shoa Foundation, in collaborazione con Rai Cinema.

Ritorna al lungometraggio con “L’abbuffata” (2007), di cui cura soggetto e regia.

Mimmo si presenta nel 2008 alla Mostra del Cinema di Venezia con “La fabbrica dei tedeschi”, film documentario sull’incidente di Torino alla Thyssenkrupp.

Per continuare, l’anno dopo, con “La maglietta rossa”, documentario dedicato alla finale di Coppa Davis del 1976 a Santiago del Cile, in cui Adriano Panatta decide di indossare una maglietta rossa per protestare contro la dittatura di Pinochet.

Nel 2009 è la volta di un corto sulle macerie del terremoto dell’Aquila. Si tratta di un episodio del Perfect Day, il progetto realizzato per Repubblica con Paolo Sorrentino, Michele Placido, Ferzan Ozpetek e Francesca Comencini.

Anch’io ero comunista” (2011) è, invece, il film sul Partito Comunista, uscito in occasione della mostra “Avanti popolo. Il Pci nella storia d’Italia”.

Firma poi il cortometraggio “Madre di pietà” (2013), prodotto da Patrizia Pellegrino.

Nel frattempo esce in libreria “Io e l’Avvocato. Storia dei nostri padri” (Mondadori, 2013), il suo primo romanzo in cui racconta la storia di due famiglie che viaggiano su binari paralleli: il riscatto per chi aveva cominciato con niente e la fine drammatica di chi aveva tutto.

Sempre nel 2013 produce e firma “Donne dentro e fuori”, il video sulle donne del carcere di Rebibbia.

Vola, poi, in Brasile per un docufilm su Socrates, il calciatore brasiliano, laureato in medicina e anticonformista per vocazione, che dopo aver invocato la democrazia sui campi di calcio del Corinthians si trasferisce in Italia per giocare nella Fiorentina.

Scrive e dirige, inoltre, “Uno per tutti”, il lungometraggio ispirato all’omonimo romanzo di Gaetano Savatteri: quattro amici d’infanzia si ritrovano, ormai adulti, per un’ultima notte scatenata. Nel 2016 realizza tre documentari “La fabbrica fantasma – verità sulla mia bambola” e “La luce di Pino Pinelli” “Conversazioni sull’arte di Carla”. Sempre nel 2016 nello spettacolo teatrale “Madre di Pietà” – Napoli Teatro Festival Italia – interpreta il ruolo del protagonista Carlo Gesualdo. In preparazione c’è “Via dall’Aspromonte”, film sul sogno di cambiare il corso degli eventi grazie alla voglia di riscatto di un popolo, con Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte, Francesco Colella, Marco Leonardi e Sergio Rubini (tratto da una storia vera e prodotto da Fulvio e Federica Lucisano, Italian International Film con Rai Cinema). Nel 2022 arriva sui canali Rai “Romanzo Radicale” il docufilm sulla vita di Marco Giacinto Pannella.

Attualmente Calopresti è sul set del suo nuovo lavoro cinematografico: un racconto inedito che racconta “I Versace“.